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Atlante delle stragi nazifasciste
MEMORIE
Agosto 1944
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Agosto 1944
Un agosto di fuoco
  • 12 agosto1944: Sant’Anna di Stazema, 560 civili ammazzati nello spazio di tre ore, tra cui un centinaio di bambini, donne ed anziani. Autori; nazisti coadiuvati da fascisti.
  • 25 agosto 1944: Torlano, frazione di Nimis, 33 civili ammazzati, tra cui nove componenti della famiglia portogruarese De Bortoli e tra quest’ultimi, cinque fratellini di solo qualche anno.
Analoghe le mani insanguinate, quelle dei nazisti coadiuvati da fascisti. L’elenco degli eccidi potrebbe essere molto più lungo e segnare paesi e città, di un’Italia oggi ancora restia a ricordare, talvolta più propensa a pregare in silenzio sui morti, fortemente riluttante a collocare le vittime di tali violenze in un quadro politico più generale, orientata a tacere sulle responsabilità precise, in tal modo evitando di fare i conti con la storia.
Si tratta di un atteggiamento che si è fatto strada da subito nell’immediato dopoguerra e che solo faticosamente e non ovunque, si è aperto al recupero anche delle motivazioni storiche e politiche del tragico evento.
A lungo prevalsero silenzi, rimozioni, grossolani travisamenti che hanno tolto spesso alle commemorazioni- ricordo, ridotte a fatto meramente religioso, la loro valenza di alto ammonimento civile e politico.
Le motivazioni di questo atteggiamento sono molteplici: le contrapposizioni est- ovest nel clima della guerra fredda, i viscerali rifiuti di ideologie da sempre criminalizzate, gli odi di tipo nazionalistico, l’ignoranza degli eventi, travisati da interessate letture.
Solo recentemente, ad esempio, è stato rivelato agli storici e ai soggetti politici, investiti dal dovere civile e democratico del culto della memoria, l’orrore dell’armadio della vergogna dove per decenni sono stati rinchiusi i fascicoli degli eccidi più gravi della seconda guerra mondiale, impedendo, così, il corso della giustizia.
In tal modo i responsabili più feroci di numerosissimi eccidi sono vissuti tranquilli, talvolta perfino osannati e stimati e sono morti tranquillamente nel loro letto In quell’armadio fino al 1994 protetto negli uffici di Roma da un cancello, chiuso da grosse chiavi, con le ante girate verso il muro, è stata sepolta per anni ( dal 1966) per ragion di Stato la malvagità del boia di Colonia che ha sulla coscienza le 33 vittime di Torlano, sono rimasti celati in 695 fascicoli gli autori delle decine e decine di morti di Pedescala, di S.Anna di Stazema, di Marzabotto e di altri assassini.
 
Si veda Franco Giustolisi, L’armadio della vergogna. Nutrimenti. 2004 e Mimmo Franzinelli, Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: Impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti. 1943- 2001. Le scie Mondadori. Milano 2002.
 
 
 
 
 

 
 

Cimitero di Torlano 1947, tumulazione dei resti delle vittime dell'eccidio.
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